Rimborso TARI, come richiedere la restituzione della somma pagata in più a causa del calcolo sbagliato del Comune
Da alcuni giorni la questione TARI sta occupando giornali e trasmissioni televisive non per l'approssimarsi delle elezioni politiche, ma per un errore di calcolo che coinvolge migliaia di cittadini.
La tassa dei rifiuti, TARI, viene calcolata in base ad una quota fissa (metri quadrati dell'immobile) e ad una quota variabile (numero di componenti della famiglia). Le tariffe TARI sono però riferite all'"utenza", comprensiva delle pertinenze (garage, cantina, eccetera), diversamente dalle aliquote Imu che invece considerano l'unità immobiliare intesa in senso catastale.
L'errore si è verificato perché diversi Comuni hanno applicato ad ogni unità immobiliare sia la quota fissa sia quella variabile, mentre quest'ultima, essendo correlata solo al numero degli occupanti, andrebbe associata all'intera utenza. Molti Comuni quindi avrebbero calcolato più volte la componente variabile (cioè il numero di persone che vivono nell'immobile): per la parte principale dell'immobile e anche per le pertinenze (ovvero i garage, i box, le cantine, le mansarde, le soffitte, etc..).
Sono decine i comuni coinvolti tra le quali grandi città come Milano, Genova, Napoli, Rimini, Cagliari, Siracusa, Ancona, Catanzaro avrebbero fatto pagare la Tari più del dovuto negli ultimi 5 anni.
Per individuare se anche tu hai pagato di più la TARI devi controllare l'avviso di pagamento, i classici bollettini TARI inviati dal Comune. L'avviso di pagamento TARI oltre ad includere un riepilogo dell'importo da pagare, le istruzioni per il versamento (scadenza rate e codice tributo) presenta anche il dettaglio delle somme. In questa sezione che l'ente indica:
E' necessario controllare con attenzione proprio quest'ultimo punto. La quota variabile deve essere presente unicamente per l'abitazione e non per le pertinenze
Nel caso si riscontrasse che la quota variabile è stata applicata anche alle "pertinenze", cioè garage, cantine, soffitte, si ha diritto al rimborso TARI 2017.
Hai scoperto che hai pagato di più la TARI? Nessun problema potrai richiedere il rimborso entro 5 anni!
Per ottenere l'indennizzo dovrai completare correttamente la domanda di rimborso ed inviarlo via raccomandata A/R al Comune che ti ha richiesto il pagamento in eccesso in questi anni con una copia delle bollette in oggetto. Nel caso la riscossione TARI è stata gestita da un soggetto terzo, una società privata, allora la richiesta di rimborso deve essere inoltrata a loro. Se il vecchio gestore è stato sostituito da una società subentrante, è consigliabile presentare l’istanza sia al comune che al nuovo gestore.
Nel caso siano passati 90 giorni dall'invio della raccomandata con la richiesta di rimborso ed il Comune non ha risposto è possibile presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. Se invece il comune notifica un atto di diniego, allora il ricorso deve essere proposto, a pena di decadenza, entro 60 dalla notifica.
Ecco come richiedere al tuo Comune la restituzione della somma pagata in più direttamente da casa: