Ogni giorno, l’Ufficio Corrispondenza di Papa Francesco riceve centinaia di lettere manoscritte: i fedeli scrivono al Santo Padre per manifestare la propria devozione, per avanzare critiche ma anche semplicemente per condividere con il Papa una situazione o una riflessione particolare.
Inviare una lettera al Pontefice, in effetti, è piuttosto semplice: una volta trovata la giusta ispirazione, basta avere a disposizione carta, penna e l’indirizzo di destinazione della missiva presso la Basilica di San Pietro.
Papa Francesco riceve un’enorme quantità di lettere: ogni settimana, nelle stanze del Vaticano, vengono smistati circa trenta sacchi di corrispondenza contenenti epistole, disegni e altri oggetti che i fedeli inviano al Pontefice sperando in una risposta.
Ovviamente, il Papa non può leggere personalmente ogni lettera. Lo smistamento della posta è affidato all’Ufficio Corrispondenza del Vaticano, che per anni è stato composto da appena quattro persone: Mons. Giuliano Gallorini, Suor Anna e due signore laiche, che si occupavano di dividere la corrispondenza per lingua e segnalare al Pontefice i messaggi più urgenti.
Papa Francesco, in particolare, ha chiesto di distinguere dalle altre tutte le lettere che contengono una richiesta d’aiuto concreta o specifica. E come sappiamo, non si fa problemi a rispondere di proprio pugno o ad alzare il telefono per chiamare un fedele.
Che si tratti di un affettuoso saluto o della richiesta dei biglietti per partecipare a una celebrazione liturgica in San Pietro, quando si scrive una lettera al Papa è importante scegliere le parole adatte.
Il consiglio generale degli esperti è quello di usare un tono molto rispettoso e gentile e di utilizzare il linguaggio che ci si aspetterebbe all’interno di una Chiesa.
Quando ci si rivolge al Papa, l’appellativo da usare è Sua Santità, o in alternativa Santo Padre. Una lettera indirizzata al Papa, inoltre, dovrebbe essere scritta riferendosi al Santo Padre in terza persona - o quantomeno dandogli del Lei.
Quanto alla conclusione della lettera, è possibile optare per formule che sottolineano la propria devozione al Santo Padre o per saluti più semplici e personali, purché si mantengano sempre toni educati e cordiali.
Esistono diversi indirizzi a cui è possibile inviare una lettera destinata al Papa. Si può scrivere a Sua Santità, Papa Francesco - Palazzo Apostolico - 00120, Città del Vaticano oppure si può indirizzare la missiva a Sua Santità Papa Francesco - Casa Santa Marta - 00120 Città del Vaticano.
La lettera arriverà a destinazione anche se ci limitiamo a indirizzarla a Sua Santità Francesco - 00120 Città del Vaticano.
L’importante è ricordarsi di non scrivere “Italia” sul retro della missiva. Il Vaticano, infatti, è uno Stato sovrano ed è dotato di un suo operatore postale (Poste Vaticane), che dipende direttamente dalla Direzione delle Telecomunicazioni e dei Sistemi Informatici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Come è stato più volte specificato dagli organi di stampa del Vaticano, Papa Francesco non invia benedizioni tramite Whatsapp e non possiede un indirizzo email pubblico.
L’unico modo per comunicare in maniera diretta con il Papa, quindi, è la posta tradizionale. Il Vaticano ovviamente utilizza anche altri canali di comunicazione: per esempio, ogni ufficio della Santa Sede è raggiungibile tramite telefono o email.
Nel caso del Santo Padre, però, la situazione è comprensibilmente diversa, e la vecchia lettera manoscritta resta l’unica forma di comunicazione che è possibile inoltrare al Papa.
Da oggi, però, per scrivere una lettera a Papa Francesco non è più necessario dotarsi di busta e francobollo e uscire di casa per spedire. Grazie al nuovo servizio Postamail di Ufficio Postale, che permette di inviare corrispondenza all’estero dall’Italia, è possibile inviare il proprio messaggio al Santo Padre comodamente online.
È sufficiente comporre il messaggio, oppure allegare il PDF del manoscritto, selezionare le opzioni di invio e spedire la propria lettera. Ufficio Postale penserà a stamparla in bianco e nero, imbustarla, affrancarla e consegnarla all’Ufficio Corrispondenza di Papa Francesco.